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La salvaguardia e il restauro del patrimonio archeologico turco genera riflessioni teoriche e metodologiche, attraverso il confronto tra leggi di tutela nazionali e documenti internazionali sulla conservazione. Terra di secolari sperimentazioni in questo campo, la Turchia ha visto il proprio patrimonio prima saccheggiato, poi esportato; ha conosciuto una stagione in cui il valore di alcuni siti archeologici è stato accentuato da ricostruzioni, spesso arbitrarie, di interi monumenti come esempi di architettura classica; più di recente ha tentato di collocare tali beni in un contesto che inserisse il patrimonio in un più ampio quadro territoriale e paesaggistico, anche con intenti di valorizzazione turistica. Attraverso esperienze dirette (presso i siti di Hierapolis di Frigia e di Elaiussa Sebaste) e riflessioni, il volume illustra le criticità delle politiche di tutela e le potenzialità del patrimonio turco, analizzando i vari aspetti della conservazione: gli interventi su città storiche, la rifunzionalizzazione di antichi teatri, la difficile sopravvivenza del patrimonio post-classico, la messa in sicurezza dei siti e la tutela del territorio inteso come paesaggio archeologico.